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Orari di segreteria

da lun a sab: 9-12

Amiche e amici di Trebbo di Reno,
vi saluto cordialmente e grazie dell’attenzione data a queste parole. Vi scrivo per la seconda volta dopo il mio arrivo tra voi. Essere parroco è difficile e lo è ancor più nel bel mezzo di una pandemia. Però non mi sento solo, ho conosciuto tante persone che non si vogliono arrendere e amano questa parrocchia e questa località. Loro mi danno forza e voglia di fare bene.
Anche questa Pasqua sarà particolare e ci prepariamo a celebrarla in modo straordinario. Come ha detto il Presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno si fa fatica a trovare le giuste parole in momenti storici come questi. Ma tacere non è possibile, dobbiamo cercare parole di speranza. Lo dobbiamo innanzi tutto per i nostri giovani e per le tante persone che lot-tano per non veder sparire i sacrifici di una vita. Mi sento loro vicino, mi piacerebbe essere utile.
Nella Pasqua noi credenti, guardando al Signore Gesù, abbiamo imparato ad avere voglia di vivere veramente più che avere paura di morire. In questa situazione ci uniamo per dire che, quando tutto sarà finito, ci abbracceremo e mano nella mano costruiremo una Trebbo, un mon-do migliore. Vorrei che la parrocchia ci fosse in questa sfida e, credenti e non credenti, dessimo un’anima a questo angolo di mondo nel quale viviamo.
I preti sono sempre meno e sempre più occupati. Oltre ad essere vostro parroco sono inse-gnante di italiano in una scuola di “frontiera” e cappellano del carcere minorile (Pratello). Questo, unito alle indicazioni sanitarie, mi rende impossibile gestire le tradizionali benedizioni pasquali.
Ma non voglio farvi mancare un gesto di attenzione e di vicinanza.

Ho diviso il territorio parrocchiale in cinque settori, uno per ogni domenica di quaresima.

Nel giorno in cui la vostra via è invitata (guardate l’elenco qui) potete partecipare alla messa, e comunque presentarvi in parrocchia per le 12.15 quando procederò alla benedizione dell’acqua in vista della Pasqua. Potrete ritirare una piccola ampolla di acqua benedetta e il giorno di Pasqua, prima di pranzo o al mattino, recitare la preghiera (contenuta in questo bollettino) e farvi tutti il segno della croce.
Le benedizioni sono anche un modo concreto per sostenere economicamente la parrocchia. Come tante realtà anche noi siamo in profonda sofferenza. Se in quel giorno vorrete fare un’offerta la ritirerò direttamente io. Sarà l’occasione di dirvi grazie guardandovi negli occhi (nonostante la mascherina possiamo ancora farlo!).
Vi lasciamo a ricordo l’immagine del nostro santo patrono rappresentato da Francesco Gessi, pittore bolognese del XVII secolo, un piccolo tesoro della nostra Trebbo. Giovanni Battista indica Gesù perché lo si possa seguire come Maestro e Signore. Forse siamo spaventati da questi giorni, tuttavia vogliamo rinnovare la nostra fede in colui del quale si può avere fiducia e speranza.
Spero che queste mie parole possano trasmettere il senso delle mia più alta considerazione e amicizia.
Vostro.

Don Domenico


Trebbo di Reno, 15 gennaio 2021

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